Si punta tutto sul NextGenerationEU: verso la proroga del Superbonus al 2023 e di tutti gli altri bonus fiscali all’edilizia fino al 2025?   

Le relazioni di Camera e Senato sulla Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dal Governo confermano la volontà del legislatore italiano di prorogare il Superbonus fino alla fine del 2023 e di estenderne l’ambito di applicazione soggettivo ed oggettivo, specie a favore del comparto turistico-alberghiero e dell’edilizia scolastica.  

Fra gli altri obiettivi condivisi, rientrano la razionalizzazione di tutte le detrazioni fiscali all’edilizia e la semplificazione degli adempimenti, soprattutto sul versante della verifica dello stato legittimo degli immobili. 

Come noto, il PNRR è il programma di investimenti che dovrà essere sottoposto alla Commissione europea entro il prossimo 30 aprile nell’ambito del cd. NextGeneration EU, uno strumento eccezionale volto ad implementare il bilancio finanziario pluriennale  mettendo a disposizione 750 miliardi di euro in sovvenzioni o prestiti per investire su un’Europa post-pandemia all’insegna della sostenibilità, digitalizzazione e di una ripresa inclusiva. 

La proroga del Superbonus e la semplificazione degli incentivi fiscali all’edilizia sono obiettivi condivisi da entrambe le Camere. 

In particolare, nella relazione della V Commissione Permanente della Camera dei deputati si legge che: 

  • per gli edifici residenziali privati, occorre garantire la proroga del Superbonus, sia per gli interventi di riqualificazione energetica che di messa in sicurezza degli edifici, fino al 31 dicembre 2023 per tutte le tipologie di edifici;  
  • l’estensione del Superbonus fino alla fine del 2023 dovrebbe avvenire senza essere subordinata al raggiungimento di una certa percentuale di lavori nell’ultimo anno di fruizione dell’incentivo; 
  • si valuta di semplificare l’accesso al Superbonus su vari versanti, affrontando il tema dello stato legittimo dell’immobile, risolvendo il problema degli interventi eseguiti su edifici ubicati nei centri storici che non consentono di conseguire il doppio salto di classe energetica a causa dei vincoli che insistono sull’immobilevelocizzando i tempi di recupero dei crediti d’imposta; 
  • occorre riordinare i bonus per la riqualificazione energetica eventualmente adeguando le soglie di detrazione anche rispetto all’aumento della classe energetica dell’edificio; 
  • sarebbe opportuno estendere gli incentivi anche ai settori delle attività commerciali, turistiche ed alberghiere; 
  • è necessario investire nell’efficientamento e nella messa in sicurezza anche del patrimonio edilizio pubblico, specie avendo riguardo alle scuole, all’edilizia residenziale pubblica, ai comuni e alle cittadelle giudiziarie.  

In coerenza con la relazione della Camera dei Deputati, anche la relazione delle Commissioni 5° e 14° riunite del Senato conferma l’obiettivo di prorogare e semplificare il Superbonus nonché di ampliarlo ad altri edifici e beneficiari. Più precisamente, si prevede  

  • di prorogare il Superbonus almeno fino al 30 giugno 2023 e preferibilmente fino al 31 dicembre 2023 per tutte le tipologie di immobili; 
  • di estendere il Superbonus ai soggetti che esercitano attività d’impresa, arti o professioni, privilegiando il settore alberghiero e le PMI fra i comparti in difficoltà; 
  • di valutare l’estensione del Superbonus alle PMI specie per riqualificare in senso green le strutture di accoglienza; 
  • di estendere il Superbonus anche agli istituti scolastici e agli enti senza scopo di lucro che gestiscono scuole paritarie per interventi su immobili posseduti o detenuti adibiti a servizi educativi e scolastici; 
  • di confermare la cessione del Superbonus come modalità alternativa alla detrazione, almeno pari a 5 anni (fino al 30 giugno 2027); 
  • di semplificare gli adempimenti richiesti per accedere al Superbonus; 
  • di semplificare le procedure burocratiche relative alla valutazione delle difformità edilizie; 
  • di implementare una infrastruttura digitale per la certificazione dei crediti d’imposta, compreso il Superbonus e gli altri bonus fiscali cedibili, e il loro trasferimento come mezzi di pagamento di beni e servizi;  
  • di rendere strutturali almeno fino al 2025 tutti i vari incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato, dal bonus ristrutturazioni, all’ecobonus, sismabonus, bonus verde, bonus mobili, bonus facciate, bonus idrico e bonus colonnineper tutte le tipologie di immobili; 
  • di razionalizzare gli incentivi per le ristrutturazioni e gli interventi di efficientamento energetico (cd. Bonus ristrutturazioni ed Ecobonus) stabilendo un’aliquota identica pari al 75% delle spese da ripartire in 5 periodi d’imposta. 

 

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