La commissione bilancio del Senato ha nei giorni scorsi approvato un nuovo emendamento al disegno di legge di bilancio per l’anno 2022, formulato dai relatori Daniele Pesco (M5S), Vasco Errani (Leu) ed Erica Rivolta (Lega).
Dopo un intenso confronto tra governo e maggioranza sembra infatti essere stata raggiunta un'intesa su diverse modifiche inerenti le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione e manutenzione. L’emendamento riscrive la disposizione originaria prevista nel testo del disegno di legge per gli interventi effettuati su edifici unifamiliari da persone fisiche, che prevedeva in tali casi la proroga del superbonus 110% fino al 31 dicembre 2022 solo alle ipotesi specifiche per cui alla data del 30 settembre 2021 risultasse effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), ovvero, per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, risultassero avviate le relative formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo oppure ancora che gli interventi fossero eseguiti da persone fisiche con ISEE non superiore a 25.000 euro annui su unità immobiliari adibite ad abitazione principale.
In tutti gli altri casi, il termine ultimo per concludere i lavori per beneficiare del superbonus 110% restava confermato al 30 giugno 2022.
Con l’emendamento viene disposto che per interventi effettuati su edifici unifamiliari da persone fisiche si potrà fruire della detrazione fino al 31 dicembre 2022 a condizione però che entro il 30 giugno 2022 siano stati effettuali lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. I proprietari di unità immobiliari unifamiliari potranno dunque accedere al superbonus del 110% senza dover sottostare ai tanti vincoli inizialmente inseriti dal governo nel disegno di legge di bilancio.
Inoltre, vengono allineate le scadenze dei lavori trainanti con quelle dei lavori trainati e viene confermato il superbonus al 110% fino al 2025 nelle aree colpite da eventi sismici a partire dal 2009. Sono state poi ammesse nel superbonus anche le abitazioni servite dal teleriscaldamento.
Con riferimento agli altri bonus edilizi è prevista una detrazione al 75% per i lavori finalizzati al superamento delle barriere architettoniche in edifici già esistenti.
Inoltre, per i bonus edilizi diversi dal superbonus viene esplicitato che tra le spese detraibili rientrano anche le spese delle nuove asseverazioni. È stato inoltre chiarito che per questi altri bonus possono essere utilizzati i prezzari Dei per le asseverazioni di congruità delle spese.
Ad eccezione del bonus facciate, viene inoltre eliminato l’obbligo di visto di conformità e asseverazione di congruità delle spese per la cessione del credito o lo sconto in fattura per gli interventi in edilizia libera di importo inferiore a 10.000 euro. Questa modifica risulta tuttavia ancora in fase di discussione poiché sarebbe osteggiata dal Mef per possibili elusioni delle norme con un semplice frazionamento degli importi legati agli interventi ammessi alle agevolazioni.
Viene poi estesa la possibilità di optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito anche per la detrazione Irpef del 50% per la realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche a proprietà comune.
Il bonus mobili, previsto per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione, raddoppia ma solo nel 2022. Il tetto di spesa in base al quale è calcolata la detrazione del 50% per il bonus sugli arredi sale infatti da 5mila a 10mila euro. Rimane invece la soglia di 5.000 euro per il 2023 e il 2024.
Anche se non compreso nei bonus edilizi va menzionata anche l’estensione al 31 dicembre 2023 dell’agevolazione per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua. Il credito d’imposta del 50% è finalizzato a razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica.
Queste le principali novità introdotte dall’emendamento approvato al Senato. L’iter legislativo procederà ora con il voto dell’aula del Senato, in seguito verrà esaminato dalla commissione bilancio della Camera ed infine ci sarà la discussione generale in aula a Montecitorio. Il procedimento legislativo si concluderà presumibilmente (e obbligatoriamente) a ridosso della fine dell’anno, la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio non esclude che i lavori si concludano il 31 dicembre. Prima di fare dunque qualsiasi considerazione di carattere definitivo è chiaramente necessario attendere la conclusione dell’iter e poi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio definitiva.